Freccia nera

Jair Da Costa SCORRI PER LEGGERE STORIA N.28 / 110
Arrivai a Milano che avevo 22 anni, non conoscevo niente, per me era tutto nuovo, persino la neve.

La finale contro il Benfica, che si gioca a Milano, è una rude battaglia su un terreno battuto dalla pioggia torrenziale: non c’è spazio per le finezze e in campo si scivola parecchio. Jair al 43esimo riceve palla da Sandro Mazzola e scarica in porta proprio mentre sta cadendo: il portiere, ingannato dal rimbalzo, lascia entrare il pallone dell’1-0, quello della vittoria. Non sarà il gol più bello della sua avventura in nerazzurro, ma è sicuramente il più importante. Quando l’Inter alza la sua seconda Coppa dei Campioni di fila, nessuno si chiede più cosa ci faccia in Italia Jair da Costa.

Ai tempi non è cosa normale vedere un giocatore di colore in una squadra di calcio: tanta la curiosità per quel pennellone sudamericano che non conosce una parola d’italiano e all’inizio non può nemmeno giocare, perché i due posti in rosa per gli extracomunitari sono già occupati. Quando lo fa, però, ripaga dell’attesa: il gol all’esordio con il Genoa bagna la prima di una lunga serie di prestazioni superlative, con cui Jair firma il suo contributo al primo titolo della presidenza di Angelo Moratti. E negli anni successivi le cose vanno ancora meglio: la “Freccia nera” è imprendibile quando corre sulla fascia, l’incubo di tutti i terzini del campionato. Classe e potenza lo accompagnano anche in Europa, dove trova gol memorabili e decisivi. Nel suo primo anno di Coppa Campioni segna quattro reti; nel secondo tre, ma una di queste, quella del 27 maggio 1965, vale oro.

La nazionale della Spagna non fa una gran figura al Mondiale del 1962, eliminata al primo turno da Cecoslovacchia e Brasile. Il suo commissario tecnico, però, è un tipo che sa trarre vantaggio anche dalle sconfitte: mentre osserva gli allenamenti dei brasiliani, Helenio Herrera adocchia un’ala destra niente male, un nero di 21 anni dallo scatto fulmineo e dal piede raffinato. Nella sua nazionale è solo la riserva di Garrincha, ma in Italia può fare la differenza. Così, quando a settembre torna sulla panchina dell’Inter, il “Mago” porta con sé Jair da Costa.

Jair Da Costa

Jair da Costa (Santo André, 9 luglio 1940) arriva all’Inter nel 1962 dal Portuguesa per 170.000 dollari. Con i nerazzurri gioca in tutto 233 partite, segnando 64 gol e vincendo quattro campionati, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali. Ha vestito anche le maglie di Roma e Santos. Con la nazionale brasiliana vince, senza mai scendere in campo, il Mondiale del 1962.