Leader si nasce

Esteban Cambiasso SCORRI PER LEGGERE STORIA N.35 / 110
Ho cominciato ad indossare la maglia di Facchetti quando abbiamo vinto il primo scudetto, che lui aspettava da tanto, per dedicarglielo. Poi nel momento di massima gioia, la finale di Madrid, il figlio di Giacinto me l’ha data, per mostrarla a tutto il Bernabeu.

Al momento di alzare la coppa nella notte di Madrid, Cambiasso non veste la solita 19,  ma una maglia storica: è la numero 3, appartenuta a Giacinto Facchetti e ritirata dal club. È il suo modo di festeggiare i trionfi: così il “Cuchu” rimarca il senso di appartenenza alla grande famiglia dell’Inter e rende omaggio ai campioni della storia nerazzurra. In quella storia, ora, c’è un posto d’onore anche per lui.

Cambiasso si prende presto una maglia da titolare e non la lascia piĂš: passano allenatori e compagni, ma lui resta lĂŹ nel mezzo, a lottare su ogni pallone. Un’intelligenza tattica prodigiosa, la “garra” propria dei mediani sudamericani e un piede che sembra un telecomando sono le armi con cui dirige il centrocampo dell’Inter per un decennio. Oltre all’innato carisma del leader, che gli regala spesso il ruolo di capitano de facto e allenatore in campo: con il passare degli anni, il “Cuchu” diventa la colonna della squadra che domina il campionato e la porta per mano sul tetto d’Europa e del mondo. Protagonista di tutti i successi nerazzurri, è metronomo e incontrista: accende la luce a centrocampo, poi corre a tamponare ogni falla con tempismo perfetto. E fa gol, spesso fondamentali: il suo sinistro decide, ad esempio, la sfida d’andata degli ottavi contro il Chelsea, primo passo verso la vittoria della Champions nel 2010.

L’undici settembre 2004 al Bentegodi di Verona c’è grande attesa per l’esordio in campionato dell’Inter, che sfida il Chievo. L’estate ha portato un nuovo allenatore, Roberto Mancini, e acquisti di peso come Sinisa Mihajlovic, Juan Sebastián Verón, Edgar Davids. Passa quasi inosservato il debutto in Serie A di un giovane centrocampista argentino, arrivato a parametro zero e senza troppi proclami: il suo nome è Esteban Cambiasso, ma in patria lo chiamano “El Cuchu” perché è magro e biondo come Cuchuflito, un personaggio dei cartoni animati. In quello stesso stadio, dieci anni dopo, giocherà la sua ultima partita in nerazzurro, con un carico di trofei vinti e imprese da raccontare.

Esteban Cambiasso

Esteban Cambiasso (Buenos Aires, 19 agosto 1980) arriva all’Inter a parametro zero dal Real Madrid nel 2004. In dieci stagioni gioca 431 partite e segna 51 gol, vincendo cinque campionati, quattro Coppe Italia, quattro Supercoppe italiane, una Champions League e un Mondiale per club. Ha vestito in carriera anche le maglie di Argentinos Juniors, Independiente, River Plate, Leicester e Olympiakos. Con la nazionale argentina, ha totalizzato 52 presenze e cinque gol, disputando il Mondiale del 2006.