Kamikaze

Giorgio Ghezzi SCORRI PER LEGGERE STORIA N.62 / 110
Il portiere ideale deve essere un atleta, quasi un ginnasta. Deve saper fare il salto in lungo, il salto in alto e le contorsioni. Il pallone viene dopo e allora viene tutto facile.

Ma più che il gossip nei ricordi dei tifosi nerazzurri rimangono le uscite spericolate, da “kamikaze” come le definisce la stampa dell’epoca. E per questo come suo erede naturale non designa l’essenziale Zoff ma lo spettacolare Castellini. Dopo il ritiro torna nella sua Romagna e apre un hotel a due passi dal mare. Lo chiama Internazionale. E per uno che ha giocato nell’Inter e militato nel Pci quel nome è quasi una scelta obbligata.

Con la maglia nerazzurra gioca per sette stagioni vincendo due scudetti (53 e 54), conquistando anche la Nazionale con cui partecipa allo sfortunato Mondiale del ’54. E’ un portiere coraggioso, fortissimo nelle uscite e per questo si merita il soprannome di Kamikaze. In quegli anni sull’altra sponda del Naviglio a difendere la porta del Milan c’è un altro grande numero 1, Lorenzo Buffon. Sono rivali in tutto: si contendono la maglia della Nazionale e il cuore di Edy Campagnoli, valletta di “Lascia e Raddoppia”. Lei, prima ha una storia d’amore con Ghezzi, poi sposerà proprio Buffon. E i due si scambiano anche le maglie di club: Ghezzi passerà al Milan e Buffon all’Inter.

Il calcio, l’amore, la rivalità maschile e la politica. Quando una vita contiene tutti questi ingredienti diventa una storia da raccontare. Per questo, quella di Giorgio Ghezzi sembra un romanzo. Tutto inizia nell’Emilia-Romagna degli anni ’50, terra rossa per eccellenza. Ghezzi è figlio del sindaco comunista di Cesenatico. In età più matura verrà eletto consigliere comunale sempre nelle file del Pci. Intanto muove i suoi primi passi da portiere: l’esordio in Serie C con il Rimini ad appena 17 anni e poi due campionati di Serie B con la maglia del Modena. Poi il grande salto con la chiamata dell’Inter.

Giorgio Ghezzi

Giorgio Ghezzi nasce nel ‘30 a Cesenatico. Dopo aver giocato con la maglia del Rimini e del Modena, nel ’51 esordisce in Serie A con l’Inter. In sette anni con i nerazzurri gioca 186 partite e conquista due scudetti. Dopo un anno al Genoa torna a Milano ma per giocare con il Milan con cui conquista la Coppa dei Campioni del ’63. Conta anche sei presenze in Nazionale. È morto nel ’90 per un arresto cardiaco.