La treccia nerazzurra

Rodrigo Palacio SCORRI PER LEGGERE STORIA N.79 / 110

Per prodezze simili, mix letali di classe e istinto, in Argentina lo chiamavano “La Joya”. In Italia, invece, diventa subito “El Trenza”, a causa dell’acconciatura caratteristica. Ai tempi dell’Huracán, Rodrigo, che allora porta i capelli lunghi, si annoda una lunga treccia portafortuna. Gli anni passano e cambiano i look, ma la treccia rimane sempre al suo posto, anche quando il suo proprietario decide di rasarsi a zero. Una sola concessione, dopo anni di ostinati dinieghi sul tema: nel 2015 Palacio promette il taglio in caso di scudetto dell’Inter a fine stagione. Resterà un sogno, ma basta per dimostrare un attaccamento straordinario ai colori che indossa.

Non che a Rodrigo riesca male il suo mestiere, quello di fare gol. Tra i tanti segnati in nerazzurro spiccano i centri alla Juventus, sia a Torino che a Milano, o il tiro da biliardo contro il Tottenham, in una rimonta commovente negli ottavi di Europa League. Il più importante, secondo lui, è però un colpo di tacco, decisivo per vincere in extremis il derby d’andata della stagione 2013/2014.

Rodrigo Palacio per l’Inter non si è mai risparmiato. Alla maglia nerazzurra ha donato gli anni migliori della sua carriera e per il bene della squadra ha fatto di tutto: l’attaccante, il rifinitore, l’esterno e… persino il portiere. Succede il 18 dicembre 2012, in un ottavo di finale di Coppa Italia. A San Siro, i padroni di casa sono in vantaggio 2-0 sull’Hellas Verona, quando il portiere Luca Castellazzi è costretto a uscire per infortunio. L’allenatore, Andrea Stramaccioni, ha finito i cambi e a Palacio tocca indossare i guanti e piazzarsi tra i pali per i 15 minuti finali, giocati in inferiorità numerica. Incoraggiato dai compagni e applaudito dai tifosi a ogni intervento, si esibisce in una parata straordinaria e con un tuffo felino devia in corner un colpo di testa indirizzato in rete.

Rodrigo Palacio

Rodrigo Palacio (Bahía Blanca, 5 febbraio 1982) arriva all’Inter dal Genoa nel 2012 per 10,5 milioni. Gioca, in cinque stagioni, 171 partite, segnando 58 gol. In carriera ha vestito anche le maglie di Huracán, Banfield, Boca Juniors e Bologna. Con la nazionale argentina (28 partite e tre gol in totale) ha disputato i Mondiali nel 2006 e nel 2014.