Una gioia amara

Graziano Bini SCORRI PER LEGGERE STORIA N.3 / 110
Per tre anni ho dato del lei a Facchetti, a Mazzola, a Boninsegna. E non è che loro mi dicessero “dammi del tu”, no si tenevano il lei.
Ma avevano ragione perché è una forma di rispetto fondamentale.

Dopo quattordici anni di serie A come ultimo baluardo della difesa, un libero vecchio stampo, di cui 7 da capitano, paga il suo fisico complesso con una serie di infortuni, l’ultimo, addirittura, alla vena di un piede. Ma lascia un gol di quelli che fanno la storia.

La carriera di Graziano Bini all’Inter è fatta di dimostrazioni continue e tante e impervie salite da scalare. Tesserato dopo un provino a cui assistette addirittura Helenio Herrera, esordisce a 17 anni nel 1972 con Invernizzi, ma fatica a trovare spazio perché trova davanti a sé nelle gerarchie un monumento come Facchetti: la sua statura (1,88) e le sue caratteristiche ne fanno subito l’erede scelto di Giacinto ma trovare un posto in campo sembra impossibile, almeno fino all’avvento di Eugenio Bersellini. È il “sergente di ferro” a decidere di scommettere sul lungagnone, una scommessa felice. Dal 1977 al 1982 infatti arrivano le soddisfazioni, dallo scudetto del 1980 a due Coppe Italia (1978-1982), la prima decisa da una sua rete.

Ci sono gol che restano nella storia, reti magari inutili ai fini del risultato ma che rimangono impresse nell’immaginario di tutti i tifosi per decenni, forse per sempre. È il caso dello splendido gol segnato da Graziano Bini al Real Madrid in quella semifinale di Coppa Campioni del 1981, una semifinale un po’ indigesta: il duro e immeritato 2-0 subito dall’Inter al Bernabeu si rivelò un ostacolo troppo alto da superare e proprio quel gol di Bini al Meazza che valse l’1-0 finale non bastò per ottenere la finale. “Ci mancò Oriali nella partita di andata – racconta Bini – avrebbe dovuto marcare Uli Stielike. Sono convinto che con Lele saremmo passati noi e avremmo vinto la finale con il Liverpool”.

Graziano Bini

Graziano Bini (San Daniele Po, 7 gennaio 1955) dopo una breve esperienza alla Cremonese, fa il suo esordio in maglia nerazzurra a 17 anni nel 1968. Con l’Inter totalizza 233 presenze e 7 gol: con la fascia di capitano, vince uno scudetto (1979-1980) e due edizioni della Coppa Italia (1977-1978 e 1981-1982), più il Mundialito per club 1981, nel quale realizza due reti. Nel 1985-1986 si trasferisce al Genoa dove chiude la carriera disputando due stagioni in Serie B.