Ernesto Pellegrini non si è mai tirato indietro, neppure da Presidente dell’Inter. Nell’84, appena arrivato al timone della società, regala al popolo interista l’attaccante tedesco Karl-Heinz Rummenigge, due volte vincitore del Pallone d’Oro. I primi tempi da presidente non sono facili: in Italia sono gli anni del Napoli di Maradona e del Milan degli olandesi. Ma dopo qualche stagione di studio, i trionfi arrivano: lo Scudetto dei record del ’89, una Supercoppa Italiana, e le cavalcate in Coppa Uefa: nel ’91 e nel ’94. Pochi mesi dopo quell’ultimo trionfo, Pellegrini vende l’Inter a Massimo Moratti. Si conclude un’era e se ne apre un’altra.
Gli avventori, fino a 400 a serata, sono persone in gravi difficoltà economiche. Il prezzo di un pasto è di un euro, simbolico, ma si tratta di un vero e proprio ristorante: l’ambiente è ospitale e accogliente e c’è la possibilità di scegliere cosa mangiare. La scelta di chiamare il ristorante Ruben l’ha spiegata lo stesso Ernesto Pellegrini: “Ruben è una persona che ha lavorato per tre generazioni della mia famiglia. In un momento difficile si è trovato solo, senza casa, senza lavoro, e io che avevo solo vent’anni allora non ho potuto aiutarlo. Per questo oggi vorrei aiutare, nel suo ricordo, chi si trova in un momento di difficoltà”.
A metà tra gli anni ’80 e ’90 grazie alla sua generosità ha regalato tante gioie ai tifosi nerazzurri: portò a Milano giocatori come Rummenigge, Matthaeus, Klinsmann e Brehme. Oltre vent’anni dopo la sua generosità non si è certo esaurita e lui continua a regalare un sorriso a chi ne ha più bisogno, lontano dai riflettori. Perché Ernesto Pellegrini, presidente dell’Inter dal 1984 al 1995, oltre ad essere un grande imprenditore, è un uomo di cuore. Per questo nel 2014 ha aperto Ruben, un ristorante solidale.