Mazzola e Puskas al termine di Inter-Real Madrid di Coppa dei Campioni 1963-64
Altre immagini dalla vittoria contro il Real
Mazzola portato in trionfo dai tifosi dopo la vittoria del nono scudetto il 06 giugno 1965
Mazzola, Rivera e l'arbitro Casarin in uno dei tanti derby giocati da Mazzola
Mazzola, Bugatti e Picchi esultano per lo 0-1 con la Juve il 28 aprile '63
Mazzola in azione
Mazzola contro il Bologna
Il primo trionfo europeo arriva a Vienna, nel 1964, contro il Real Madrid: Mazzola ha 21 anni e nel sottopassaggio si incanta a guardare gli avversari, leggende del calcio come Alfredo Di StĂŠfano e Ferenc PuskĂĄs. In campo però le sue gambe non tremano e Sandro segna una doppietta, decisiva nel 3-1 finale. Dopo il fischio finale gli si avvicina proprio PuskĂĄs, uno dei suoi idoli, con una maglia in mano. âRagazzo, tieni la mia camiseta. Io ho giocato contro tuo padre, tu sei degno di luiâ.
Il figlio di Valentino comincia a scrivere la sua parte di storia a Torino, dove aveva finito il padre. Nel giugno del 1961 si gioca Juventus-Inter, un recupero di campionato ormai ininfluente a cui il presidente Angelo Moratti manda per protesta la squadra Primavera. I bianconeri vincono 9-1 contro una compagine di ragazzini, ma Sandro riesce comunque a segnare, su rigore, il gol della bandiera. âDi nascosto andavo a vedere le partite di tuo padre. Era il piĂš grandeâ, gli dice a fine partita Giampiero Boniperti, il capitano degli avversari. Non può immaginare che il suo erede sarebbe presto diventato unâicona per tutti i tifosi nerazzurri, protagonista di quella gloriosa formazione che guidata dal âmagoâ Helenio Herrera avrebbe conquistato tre scudetti, due Coppe dei Campioni e due Coppe Intercontinentali in quattro anni.
âQuest’ chi l’è minga el so papĂ â. âNon è bravo come suo papĂ â, sospirava qualcuno tra il pubblico a ogni partita di Sandro Mazzola nelle giovanili dellâInter. Certo non era facile essere allâaltezza di Valentino Mazzola, stella del Torino e della Nazionale italiana negli anni â40. A quei tempi, il piccolo Sandro teneva per mano il padre durante lâingresso in campo prima di ogni match, fino al 4 maggio 1949, giorno del tragico incidente aereo di Superga, in cui il capitano del Grande Torino morĂŹ con tutta la sua squadra.