L'esultanza dopo il gol alla Juventus.
Un intervento in uno dei suoi innumerevoli derby.
Toldo in azione.
Una parata durante l'amichevole con il Lecco nel 2005.
Sorridente con i compagni del progetto Inter Forever.
Toldo durante Bayern-Inter 0-1 il 5 agosto 2008.
Ai tifosi dell’Inter e della Nazionale ha regalato notti pazzesche, come quella di Valencia, dove gli spagnoli calciarono, invano, ventisette volte verso la sua porta, o come quella di Rotterdam, dove parò agli allibiti olandesi tre calci di rigore trascinando l’Italia in finale di Euro 2000. Ma la sua più grande soddisfazione professionale non è una partita giocata, ma l’aver creato il progetto di Inter Forever, la selezione di leggende nerazzurre che gira il mondo portando in alto i valori nerazzurri. “Una volta interista, interista per sempre”, il motto dell’iniziativa, che contribuisce a rendere il Football Club Internazionale una società davvero unica sul pianeta.
Sarebbe, in fondo, entrata comunque. Doveva sentirsela, Toldone, che disse a Hector Cuper nell’intervallo che sarebbe, in caso di svantaggio e calcio piazzato a favore, salito a dar manforte ai compagni in area di rigore. E quando la Juventus passò in vantaggio su calcio di rigore all’ottantottesimo, qualche spettatore lasciò, sconfortato, il “Meazza” in anticipo. Grave errore: in quel 19 ottobre 2002 chi rimase fino alla fine si gustò persino la soddisfazione di vedere, sul tabellone di San Siro, il nome del proprio portiere. Uno che aveva l’Inter dentro, Toldo, e che continua ad averla.
Michelangelo Rampulla, in un Atalanta-Cremonese. Massimo Taibi, in un Reggina-Udinese. E Francesco Toldo, in un Inter-Juventus. Sono i portieri italiani ad essere, ad oggi, riusciti nell’impresa più proibitiva per un numero uno: segnare un gol anziché subirlo. Tecnicamente quella rete è agli annali come gol di Christian Vieri, ultimo effettivamente a toccare il pallone. Ai tempi Bobone era in lotta per la classifica marcatori, per cui Toldo non rivendicò mai la rete. Oggi però, nel ricordarla se ne prende, giustamente, il merito