Incontri che sono rimasti nel cuore di Matteo, insieme alle vittorie, ai trofei e anche alle sconfitte, perchĂŠ, afferma, âanche quelle sono emozioni da ricordareâ. Grazie alla âtelecronaca personalizzataâ di papĂ Claudio, da 11 anni Matteo riesce a non perdersi nemmeno unâazione, una parata o un gol della sua Inter. Al resto ci pensa San Siro, con il boato della curva, i fischi agli avversari, i respiri strozzati dei vicini di posto, i sospiri di sollievo per ogni pericolo evitato. PerchĂŠ la passione si vive soprattutto con il cuore.
Una condizione che però non lo ha mai allontanato dalla sua passione per lâInter, una passione viscerale che ha ereditato direttamente da suo padre e che li unisce in maniera speciale: âLo stadio riesce a darmi unâemozione unica – racconta Matteo -. Ă mio padre che mi ha trasmesso questa passione ed è bellissimo condividerla con lui. A San Siro riesco a vivere quello che la gente vive intorno a me, le urla, le esultanze. E poi câè papĂ che mi fa la telecronaca nellâorecchio e dopo tutti questi anni è diventato anche parecchio bravo!â. Dopo 11 anni infatti Matteo e Claudio sono ormai presenze fisse a San Siro e alla Pinetina, e grazie a un primo incontro con Massimo e Bedi Moratti, ancora oggi molto vicini a Matteo, hanno avuto la possibilitĂ di incontrare molte leggende che hanno fatto la storia nerazzurra, da Ibrahimovic a Materazzi, da Mourinho a Icardi.
Matteo ha 21 anni ed è un grande tifoso nerazzurro. Da 11 anni ogni volta in cui lâInter gioca in casa, si alza, si veste, sale in macchina e insieme a suo padre Claudio fa unâora e mezza di strada per raggiungere San Siro da Alessandria. Arrivato allo stadio si siede al suo posto al primo anello blu, dove insieme ad altre migliaia di tifosi esulta e canta, tifa e sostiene i suoi idoli in campo. Proprio come tutti gli altri. Con una piccola grande differenza: Matteo i suoi idoli non li può vedere ma solo sentire, perchĂŠ Matteo è non vedente dalla nascita.