Quel gol fa esplodere San Siro e tutta la Milano nerazzurra. Quella rossonera, invece, piange. A fine stagione il Milan verrà retrocesso in B a tavolino per lo scandalo del calcio-scommesse. Mozzini, intanto, rimane all’Inter anche nell’anno successivo e partecipa alla cavalcata dei neroazzurri in Coppa dei Campioni, eliminati in semifinale ma a testa altissima dal Real Madrid. Il campionato viene chiuso al quarto posto e a fine stagione l’eroe dello scudetto lascia Milano per Bologna, sua ultima squadra ad alti livelli.
Durante la stagione l’Inter ha battuto la Juve 4 a 0 e la partita decisiva si disputa il 27 aprile contro la Roma in un San Siro tutto esaurito; basta un pareggio ma i giallorossi sono avanti 2 a 1. Mozzini, che raramente si spinge oltre il centrocampo, anni dopo racconterà così il suo gol: “Mi sono detto vado anch’io avanti. La palla è stata respinta al limite dell’area e me la sono trovata sul destro. Io, che sono un mancino, il destro lo uso solo per fare le scale e quindi ho dato questa ciabattata ed è andata dentro, un miracolo”.
Segnare il gol decisivo per lo Scudetto nell’anno in cui il Milan va per la prima volta in Serie B. Se lo fai entri di diritto nella storia dell’Inter e nei cuori di tutti i tifosi nerazzurri. Ma Roberto Mozzini quel momento lo ricorderà con ancora più piacere perché la rete del 2-2 di Inter-Roma del 1980 rimarrà la sua unica in maglia nerazzurra. Mozzini, di professione difensore centrale, i gol di solito li evita e nell’anno del dodicesimo tricolore fa coppia con Graziano Bini.