Con la stessa voglia, determinazione ed allegria con cui l’abbiamo conosciuto nove anni fa, oggi Kevin allena i piĂą piccoli. “L’inizio è stato duro” dice ridendo “ero un disastro! Riunioni tecniche, parte teorica complesse. Poi a poco a poco sono migliorato. Essere un allenatore porta con sĂ© una responsabilitĂ molto grande. Oggi qui in Paraguay ci sono bambini con autostima molto bassa, disagiati, ed entrare in contatto con loro mi fa capire che questa è la mia vocazione, aiutare i bambini come altri hanno fatto con me, sempre attraverso il gioco.” Se non fosse membro dello staff Inter Campus forse oggi sarebbe autista di bus a due piani, un altro dei suoi sogni, ma siamo felici che aiuti i nostri bambini a diventare grandi.
Siamo in Paraguay, nelle periferie della capitale, dove Inter Campus opera dal 2008 a sostegno di bambini orfani e disagiati di Aldeas Infantiles SOS e di quelli del quartiere discarica di Cateura, insieme a Julio González: giocatore paraguayano, già nella rosa del Vicenza del 2005, anno in cui rimane vittima di un tragico incidente che mette fine alla sua carriera di calciatore ma dà inizio alla sua nuova vita. Nel 2006 vince la prima edizione del Premio Facchetti “Il bello del calcio”. Così conosce l’Inter e Inter Campus e, di ritorno in Paraguay, decide di mettersi al servizio dei bambini del suo Paese. Tra questi c’è anche Kevin che inizia a giocare nel progetto a 11 anni e viene scelto per partecipare alla Coppa del Mondo Inter Campus, un evento che ha riunito in Italia 300 bambini tra i più bisognosi e meritevoli dagli allora 19 paesi parte del progetto. Per lui un sogno diventato realtà che ancora oggi lo fa emozionare al solo ricordo.
“Ho imparato che gli errori non sono ostacoli per cui arrendersi e che con i sacrifici si ottengono i risultati.” Così Kevin Britez risponde alla domanda: “che cosa ti ha insegnato Inter Campus?”. Nato nel quartiere San Francisco di Asunción, lo stesso dove da piccolo si allenava e dove oggi allena i bambini del progetto sociale nerazzurro, Kevin era un bambino difficile, ma crescendo si è responsabilizzato ed è diventato molto altruista, a detta di Julio González, suo primo allenatore e mentore.