A Milano era arrivato l’anno prima, dopo 9 stagioni in Germania, tra Bayer Leverkusen e Bayern Monaco. All’Inter resterà tre stagioni, tutte giocate da titolare inamovibile, ma il posto nella storia gli appartiene di diritto per la prima: uno degli eroi del Triplete.
Il Triplete dell’Inter è partito da quella fredda sera a Kiev. E allo stesso modo, la forza di quella squadra iniziava dalla difesa, Samuel e appunto Lucio. Per tanti, la coppia di difensori centrali più forte di tutta la storia dell’Inter. Sempre in quella stagione negli occhi dei tifosi nerazzurri è rimasta la marcatura a uomo su Drogba negli ottavi di Champions contro il Chelsea. Ma Lucio non è stato il classico difensore tutta grinta e poca tecnica. Aveva un ottimo lancio lungo e talvolta partiva palla al piede dalla difesa e impostava l’azione d’attacco. Il soprannome “O Cavalo” nasce proprio dalle sue celebri sgroppate a tutto campo, che non sempre esaltavano l’allenatore di turno, ovviamente attento al rispetto delle consegne tattiche. Con Josè Mourinho, narra la leggenda, fu trovato un compromesso accettabile.
La partita più importante degli ultimi vent’anni dell’Inter non è stata Inter-Barcellona 3 a 1,e neppure E la finale di Champions League contro il Bayern Monaco. La partita più importante è stata giocata il 4 novembre 2009 nel freddo di Kiev. L’Inter sta perdendo 1 a 0 ed è praticamente fuori dall’Europa. Nel secondo tempo Mourinho si gioca il tutto per tutto, i nerazzurri rimontano la Dinamo Kiev negli ultimi cinque minuti e passano il turno. E per tutta la ripresa, l’unico difensore di ruolo è Lucio. Il brasiliano non perde un contrasto e regge la difesa sostanzialmente da solo in una formazione sbilanciatissima con solo giocatori offensivi. A fine partita tutti sono d’accordo: hanno segnato Milito e Sneijder, ma il migliore in campo è lui.